Dal 2 ottobre 2025: AIM IN TIME di Enrica Magnolini
progetto fotografico di lungo corso che dal 1999 accompagna la ricerca dell’artista come diario intimo e sperimentale.
AIM IN TIME
Enrica Magnolini
a cura di Paola Riccardi
Dal 2 al 25 ottobre 2025
Inaugurazione: 2 ottobre 2025, dalle 18:00 alle 21:00
AIM IN TIME nasce da un’urgenza personale, libera da committenze, che Enrica Magnolini coltiva nell’arco di oltre vent’anni attraverso pochi rulli analogici all’anno, sempre in bianco e nero, sviluppati a mano in camera oscura. L’incontro con l’opera di Francesca Woodman apre la strada a una ricerca introspettiva, in cui l’artista sceglie sé stessa come soggetto, corpo e presenza in costante trasformazione.
Nell’esposizione presentata in SANBE15/C gallery, 21 fotografie, dove l’utilizzo del digitale è escluso sia in ripresa che in stampa, restituiscono questo percorso: immagini spesso ambientate in interni e luoghi intimi, dove il corpo appare e scompare, si riflette o si dissolve nello sfondo, evocando la fragilità e la mutevolezza dell’essere nel tempo. L’uso dei lunghi tempi di posa genera immagini sospese, che diventano tracce di un Io in metamorfosi, narrazione per frammenti sottile e non lineare, aperta allo sguardo dell’altro e alla possibilità di un racconto condiviso.
Il tempo e lo spazio, normalmente percepiti come finiti e oggettivi, vengono qui esperiti in una dimensione altra: un abbandono estatico e sensoriale che ne supera i confini, stratificando nelle immagini significati esperienziali connessi in un unico flusso narrativo. L’individuo rinuncia a consistenza e definizione per avvicinarsi all’essenza: lo scatto, che da un lato fissa il presente, dall’altro lo dilata, aprendosi a contenuti universali, densi di senso, riconnessi a un tempo ancestrale e restituiti in forma di armonia e non finitezza.
La ricerca fotografica iniziata nel 1999 è ancora in corso e procede attraverso un massimo di 3 rullini l’anno.
La raccolta AIM IN TIME è nata dopo un lavoro di Photoediting svolto con la curatrice Paola Riccardi, che sarà presente durante l’inaugurazione in SANBE15/C per raccontare il percorso di Enrica Magnolini in AIM IN TIME.
Enrica Magnolini
(Brescia, 1982) vive e lavora tra Milano e Treviso. Dopo gli studi in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design di Milano, si specializza in fotografia di scena all’Accademia Teatro alla Scala. Collabora con aziende di moda e riviste, proseguendo parallelamente la propria ricerca artistica. Dal 2003 espone in mostre personali e collettive in Italia, sviluppando progetti che intrecciano fotografia, arti visive e performance.
Paola Riccardi:
“Nato come un percorso di sperimentazione personale, il progetto ha preso forma nella sua interezza mostrando un continuum di senso. Tra immagini scattate a così tanta distanza di tempo si è resa evidente la presenza di una omogeneità espressiva che le riconnette tutte in una stessa scia. Contrappunta questa omogeneità, una varietà di impressioni che riporta alla molteplicità di ogni percorso esperenziale.
AIM IN TIME si compone di frammenti condivisibili che aprono a significati non soltanto individuali, visioni riconducibili a un proprio universo di senso. Un lavoro che, interamente calato in una dimensione autobiografica, si svela agli occhi stessi dell’artista come ricomposizione del proprio se’ esistenziale. Un processo creativo che nel rispondere all’esigenza personale per cui è nato, ha generato una narrazione per frammenti che acquisisce nuovo senso nello sguardo dell’altro. AIM IN TIME poggia con evidenza ogni propria ragione su quel particolare talento della fotografia di funzionare come possibilità di concreta attestazione della dimensione esistenziale, pur con tutta la soggettività che il processo porta con sé oltre all’imprinting di Woodman, vivono in questa raccolta altre suggestioni; una predilezione per la fotografia di Duane Michals per l’ambiguità visiva e i giochi allusivi che contraddistinguono i suoi racconti, l’intensa resa espressiva del corpo nella fotografia di Robert Mapplethorpe, l’approccio sperimenta le che caratterizza tutta l’opera di Man Ray, l’intensità e la concentrazione del soggetto che caratterizza la sublime fotografia di Julia Cameron, la poetica di E. Muybridge espressa nella frase: “Solo la fotografia ha saputo dividere la vita umana in una serie di attimi, ognuno dei quali ha il valore di una intera esistenza”.
(Paola Riccardi, photo editor e curatrice)
From October 2, 2025: the solo exhibition of Enrica Magnolini, AIM IN TIME,
a long-term photographic project that accompanied the artist’s research from 1999, conceived as an intimate and experimental diary.
AIM IN TIME
Enrica Magnolini
curated by Paola Riccardi
October 2_25, 2025
Opening: October 2, 2025, from 6:00 pm to 9:00 pm
AIM IN TIME stems from a personal urgency, free from commissions, that Enrica Magnolini has carried on for over twenty years through just a few rolls of analog film per year, always in black and white, hand-developed in the darkroom. The encounter with the work of Francesca Woodman opened the way to an introspective research, in which the artist chose herself as subject—body and presence in constant transformation.
The exhibition presented at SANBE15/C gallery features 21 photographs, where digital processes are entirely excluded, both in shooting and in printing. These images retrace her journey: scenes often set in interiors and intimate spaces, where the body appears and disappears, reflects or dissolves into the background, evoking the fragility and mutability of being in time. The use of long exposure times generates suspended images, becoming traces of an “I” in metamorphosis—a subtle, non-linear narration by fragments, open to the gaze of the viewer and to the possibility of a shared story.
Time and space, usually perceived as finite and objective, are here experienced in another dimension: an ecstatic, sensory surrender that transcends boundaries, layering experiential meanings within a single narrative flow. The individual relinquishes solidity and definition in order to approach essence: the shot, which on the one hand fixes the present, on the other expands it, opening up to universal contents, dense with meaning, reconnected to an ancestral time and rendered in the form of harmony and openness without limits.
The photographic research, which began in 1999, is still ongoing, unfolding through a maximum of three rolls of film per year. The AIM IN TIME collection emerged after a photo-editing process carried out with curator Paola Riccardi, who will be present at the opening to recount Enrica Magnolini’s journey through AIM IN TIME.
Enrica Magnolini
(Brescia, 1982) lives and works between Milan and Treviso. After studying photography at the Istituto Europeo di Design in Milan, she specialized in stage photography at the Accademia Teatro alla Scala. She collaborates with fashion companies and magazines while carrying forward her artistic research. Since 2003, she has exhibited in solo and group shows across Italy, developing projects that intertwine photography, visual arts, and performance.
Paola Riccardi:
“Born as a personal path of experimentation, the project gradually took shape in its entirety, revealing a continuum of meaning. Among images taken at such great temporal distance, the presence of an expressive consistency became evident, reconnecting them all into the same thread. In counterpoint to this consistency, a variety of impressions emerges, reflecting the multiplicity of every experiential journey. AIM IN TIME is composed of shareable fragments that open to meanings beyond the individual—visions that belong to a broader universe of sense. Entirely rooted in an autobiographical dimension, the work unveils itself to the artist’s own eyes as a recomposition of her existential self. A creative process which, while responding to the personal need from which it originated, has generated a fragmented narrative that acquires new meaning in the gaze of the viewer. AIM IN TIME clearly rests upon that particular talent of photography: its ability to serve as a concrete attestation of the existential dimension, despite the subjectivity that the process inevitably carries along with it. Beyond Woodman’s imprint, other resonances live within this body of work: a predilection for Duane Michals’ photography, with its visual ambiguity and allusive narrative play; the intense expressive power of the body in Robert Mapplethorpe’s work; the experimental approach that defines Man Ray’s oeuvre; the intensity and concentration of the subject in Julia Margaret Cameron’s sublime portraits; and the poetic vision of Eadweard Muybridge, encapsulated in his phrase: ‘Only photography has managed to divide human life into a series of moments, each of which has the value of an entire existence.’”
(Paola Riccardi, photo editor and curator)


